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"...L’artista reinterpreta i grandi Maestri senza un solo tocco di pennello: se le loro opere sono ritenute inviolabili, solo un artista di grande levatura come Staniscia avrebbe avuto un consenso speciale per accedervi e riproporle. I capolavori classici non hanno opposto resistenza al suo intervento, che ha dato origine a un dialogo tra maestri ciascuno con il proprio linguaggio.

Filippo Staniscia ha raccontato a Caravaggio la frammentazione della civiltà globalizzata e l’ha fatto attraverso un uso magistrale del pennello digitale in un accordo che pare già stipulato con le pennellate del grande maestro del Cinquecento.
 L’illusione ottica del vero ci mostra la diaspora della realtà, riflessa in una vetrina di abiti in cui ci si specchia nella noncuranza di un passaggio frettoloso."

Barbara Maria Pibiri

Docente e Corrispondente giornalistico

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