DA CARAVAGGIO A ROTELLA
FENOMENOLOGIA CORPORALE TRA INDICE ED IMPRONTA
A CURA DI Gabriele Romeo,
Sabato 9 Settembre a Perosa Argentina si è inaugurata la personale di Filippo Staniscia DA CARAVAGGIO A ROTELLA: fenomenologia corporale tra indice ed impronta a cura di Gabriele Romeo, curatore del Padiglione Bolivia alla 57° edizione della Biennale d’arte di Venezia. “Dal mito di Caravaggio (Michelangelo Merisi) il dirompere del colore come espressione dell’alternatività mediale nella digital art.
Una riflessione che parla di carne, materia e smaterializzazione dell’indice vs icona.”
Organizzata dal Comune di Perosa Argentina, in collaborazione con Jambo Car e Unione dei Comuni della valli Chisone e Germanasca, vede la partecipazione del Maestro Enrico Lotta e degli allievi del Liceo Artistico di Pinerolo.
Filippo Staniscia (filippostaniscia.com) è un Artista digitale e un Designer nel senso più puro del termine. Docente universitario di Comunicazione e Adobe Creative Suite con specializzazione in Photoshop avanzato, alterna da oltre trenta anni la professione di Graphic Designer all’espressione artistica, entrambe vissute come vere forme d’arte.
Nelle sue creazioni, Philip Art riesce a far rivivere le icone dell’arte e dello spettacolo, per farle dialogare con epoche e movimenti artistici, con cui non si sarebbero mai potute confrontare. Ecco quindi che l’opera d’arte annulla i limiti del tempo e dello spazio, per ricreare una nuova dimensione, resa ancora più potente dal peso iconografico dei personaggi rappresentati. Sensazioni ed emozioni diventano forma, colore, materia e concorrono a tradurre in rappresentazione visiva la sua concezione metafisica dell’assoluto, che coincide con il suo senso religioso.
Le sue opere catturano subito l’attenzione, ma a suscitare profonde emozioni sono il contrasto tra lo strumento digitale e i caldi colori magistralmente accostati che esprimono ricerca appassionata e tensione lirica.
I materiali innovativi utilizzati, come il plexiglass e l’alluminio, ci comunicano la sua inarrestabile ricerca di originali linguaggi espressivi.
Come asserisce il curatore Gabriele Romeo “In questa mostra Filippo Staniscia indaga la storia dell’immagine e, meglio, le sperimentazioni digitali - come variabili costanti - della manipolazione dell’uomo. Corpo, materia, forma e luce sono gli elementi distintivi sui quali l’artista astigiano si interroga, giorno e notte, cercando di riformulare nuove risposte sulle modalità di percepire nel fruitore un’immagine corporale contemporanea. Ed ecco che le sue opere digitali si trasformano in neoicone, mitologie storiche derivanti dall’idea di dipingere con il pigmento.“
La sua arte è stata protagonista di importanti eventi italiani e internazionali ed è stata pubblicata nelle pagine della Fondazione Mimmo Rotella